RENATE: i Cariggi, il Vianò e il Monte

Le due zone del comune di Renate  in cui si sviluppano i sentieri della cartina hanno delle caratteristiche completamente diverse: l’area dei Cariggi è una “zona umida”, quella del Monte è una collina morenica con ancora presenti tutti i terrazzamenti.

 I CARIGGI
I Cariggi, una vasta depressione in parte paludosa tra i comuni di Renate e Veduggio, era in passato occupata da uno specchio d’acqua. L’origine di questo lago è da attribuire, come i più importanti laghi di Annone, Pusiano ed Oggiono, all’azione dei ghiacciai, prima nella formazione degli invasi e poi dei depositi glaciali, che, contornandoli, hanno permesso l’accumulo delle acque. Nel corso dei millenni questo invaso, meno profondo degli altri, si è riempito con i depositi provenienti dai versanti collinari e dal trasporto dei corsi d’acqua. Oggi l’area è molto importante da un punto di vista ambientale e nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Lambro è stata proposta a parco naturale, inserita nel sistema delle aree fluviali e lacustri come  “area umida di interesse naturalistico”.
Altre caratteristiche di quest’ area sono le fasce boscate, residui degli antichi boschi, i filari lungo campi e fossati, e i fontanili. Il mantenimento di questi elementi  diventa sempre più importante ai fini ecologici, poiché costituiscono un ecosistema agricolo con elevata diversità ambientale:  habitat ideale per gli animali e per la vegetazione spontanea  che ancora sono presenti nelle campagne.

IL MONTE
Il Monte è una collina morenica formatasi milioni di anni fa quando i ghiacciai, ritirandosi, hanno lasciato un’enorme quantità di detriti che col tempo sono stati ricoperti dalla vegetazione.  I ronchi, cioè i terrazzamenti che caratterizzano in modo così rilevante il paesaggio, realizzati per coltivare i fianchi  della collina senza innescare pericolosi fenomeni di erosione, oggi sono per lo più a prato.
Un tempo, invece, solo la riva era destinata alla produzione di foraggio, mentre  nella parte in piano si esercitavano pratiche agricole di tipo intensivo: veniva coltivata la vite sul bordo e, internamente, cereali e ortaggi.
Altro elemento che caratterizzava il paesaggio era la presenza di numerose piante di gelso usate per allevare il baco da seta, attività che fino agli anni quaranta aveva una notevole importanza nell’economia rurale della zona.
Oggi rimangono a testimonianza alcuni esemplari di gelso sparsi qua e là.