7. UN PARCO...ABITATO: FLORA E FAUNA PRESENTE IN VALLETTA

Figura 9: Ecosistemi

FLORA
Le formazioni boschive presenti sono spesso di ridotte dimensioni o con una forma tale (allungata o più o meno frastagliata all’interno di una matrice del paesaggio antropizzata, costituita da aree urbano-industriali o agricole) da essere molto esposte al cosiddetto “effetto margine” e da vedere ridotte le porzioni più interne protette dai disturbi antropici. Per tali motivi si assiste spesso ad una certa sovrapposizione e giustapposizione di formazioni differenti in uno spazio ridotto, e alla presenza quindi di mosaici di vegetazioni miste o di transizione da una tipologia all’altra.

La flora presente nel Parco può essere ricondotta, in scala macroscopica, a 3 formazioni principali

FORMAZIONI BOSCHIVE MESOFILE
Nella porzione più settentrionale del Parco sono concentrate le formazioni dominate dal castagno (Castanea sativa), un tempo probabilmente molto sfruttate dall’uomo ma attualmente in fase di spontaneizzazione e mescolamento a numerose altre essenze a causa della minore pressione antropica.
Tre sono sostanzialmente le varianti: il castagneto misto a carpino bianco, che costituirebbe la vegetazione potenziale dell’area (il querco-carpineto), una variante più meso-igrofila, in cui il castagno si mescola ad ontano nero o ad altre essenze tipiche di ambienti freschi (ad esempio il frassino) o umidi e infine, laddove maggiore è il disturbo antropico e la copertura arborea del castagno o di altre essenze autoctone si riduce (generalmente a causa di pregresse azioni dell’uomo), troviamo formazioni miste a robinia, generalmente più povere in specie di pregio in tutti gli strati vegetazionali.


FORMAZIONI MESO-IGROFILE O IGROFILE
Si tratta di formazioni articolate intorno ad un torrente (come la Bevera), una roggia o altri corsi del reticolo idrografico minore, o in presenza di zone umide con falda affiorante. Per la stragrande maggioranza sono costituite da alnete, dominate da ontano nero, con alcune specie interessanti per il loro carattere igrofilo. Laddove tali formazioni si mescolano ad altre porzioni più mesofile (relitti di querco-carpineti, robinieti misti, ecc) lo spettro ecologico rappresentato si fa più ampio. Oltre alle alnete, vi sono rare formazioni di esigue dimensioni dominate da frassini o salici bianchi. In tutte le formazioni rilevate, l’intervento o il disturbo antropico è spesso consistente.
Occorre ricordare come, a causa della trasformazione di gran parte del territorio occorsa negli ultimi decenni soprattutto in alta e bassa pianura padana (ma anche sulle colline), le formazioni igrofile e le zone umide siano sempre più ridotte in numero e dimensione; per l’elevato valore ecologico che esse esprimono, in termini di habitat e composizione in specie rare vegetali e animali, vanno però salvaguardate e protette il più possibile da ulteriori degradazioni e impoverimenti, in linea tra l’altro con la corposa normativa ormai presente a riguardo a livello nazionale e comunitario.

FORMAZIONI DI ORIGINE ANTROPICA
Si tratta di quelle formazioni che per origine antropica o forte intromissione da parte dell’uomo sono composte da essenze arboree di tipo ornamentale, alloctone o comunque non adatte al contesto territoriale finora descritto. Sono formazioni che per loro stessa origine e composizione generalmente non possono assolvere a funzioni naturalistico-ecologiche, e spesso costituiscono fonte di inquinamento floristico o paesaggistico, ma che sono state realizzate per altre funzioni (estetica, protettiva, di biomassa, ecc…).

FAUNA

Anfibi e Rettili
Sono state rilevate 8 specie di anfibi, fra cui la Salamandra pezzata, il Tritone, la Rana verde e la Rana agile e 6 specie di rettili, fra cui il Ramarro, il Saettone e la Natrice dal collare

Uccelli
All’interno del PLIS è stata accertata la presenza, stabile od occasionale, di 112 specie di Uccelli. Tra questi, da ritenersi certa la nidificazione di 48 specie e probabile o possibile quella di altre 11.
Tra di essi sono nidificanti numerosi rapaci, come lo Sparviere, la Poiana, il Falco pecchiaiolo, il Gheppio e specie tipiche delle zone umide, come l’Airone cenerino, il Germano reale e la Casarga.

Mammiferi
Complessivamente all’interno del PLIS è stata accertata la presenza di 17 specie di Mammiferi. La presenza di altre 14 specie (oltre ai Chirotteri) è da ritenersi invece potenziale.
Tra di essi risulta importante la presenza della Volpe, della Faina, della Donnola, del Tasso e dello scoiattolo rosso oltre a numerose specie tipiche dei boschi, come le arvicole, il Ghiro, il Moscardino e il Topo selvatico.

Nel complesso la presenza di numerose specie animali, fra cui alcune non comuni, risulta essere importante perché indice di ecosistemi non ancora del tutto compromessi dall’intervento antropico.


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